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La divina Luisa Casati Stampa
La marchesa Luisa Casati Stampa è stata una collezionista d’arte, filantropa, mecenate e musa che fece impazzire D’Annunzio e ispirò grandi artisti esponenti del Futurismo come Balla, Marinetti, Depero, Boccioni e Man Ray, venendo ritratta, tra gli altri, dall’immenso Giovanni Boldini.
Chiamò sua figlia, Cristina, in onore della principessa di Belgiojoso, eroina del Risorgimento che lei adorava.
La marchesa sbalordì il mondo e divenne opera d’arte lei stessa, sfidando ogni convenzione.
In questa immagine, in un party a Parigi nel 1922, indossa una creazione di Worth in rete di diamanti, piume e stelle glitterate, tenendo in mano dei gigli (che ritroviamo in molte opere con significato esoterico simbolico che va molto al di là della comune interpretazione di purezza e castità).
Istrionica ed eclettica, eterea e decadente, leggendaria e dannata, musa inarrivabile, capricciosa, dispotica ed egocentrica, odiava la mediocrità, con la sua vita controversa è stata un personaggio di grande rottura e in anticipo sui tempi, antesignana di performing e body art.
La divina marchesa non si circondava solo dei massimi intellettuali, ma di un’umanità complessa e variegata, personaggi eccentrici, persone che vivevano per strada e con cui si sentiva in egual modo a suo agio. Insofferente a regole, convenzioni e giudizi di cui si è sempre trionfalmente fregata.
Consapevole della propria sacralità individuale sfidava le gabbie ideologiche degli schemi dentro i quali una donna dovrebbe restare relegata e, in questo, veicolava uno dei messaggi che gli archetipi delle più antiche Dee sepolte dal patriarcato hanno insegnato: sii te stessa.
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