Chiara Vigo è l’ultima Maestra di bisso vivente al mondo, l’ultima detentrice di un’antica sapienza. Il bisso è la seta più preziosa al mondo, è la seta del mare, Filos de oro che non si può né vendere, né comprare (pena una maledizione scritta nella stessa Bibbia) e la cui arte di raccolta e filatura nasce da una sapienza che si tramanda per via matrileneare, secondo conoscenze in cui scienza, tradizione e magia si fondono da secoli.
I grovigli filamentosi della Pinna Nobilis, un mollusco bivalve marino, vengono raccolti con un sistema segreto che lascia intatto l’animale e poi trasformati in un filo, lo stesso con cui sono stati intessuti gli abiti di re Salomone, della regina di Saba, di numerosi sovrani e dei personaggi più potenti delle società babilonese, assira, fenicia, ebraica, greca e romana.
Il bisso è impercettibile al tatto, è evanescente e cambia colore in base alla luce sino a divenire simile all’oro. La tecnica e la lavorazione del bisso che Chiara Vigo fa con un particolare telaio dentro il suo laboratorio (il Museo del Bisso di Sant’Antioco) riecheggia la leggenda delle Janas, le fate sarde tessitrici.
Ho incontrato questa Jana tra i suoi telai. L’ho seguita davanti alla scogliera dove raccoglie le energie dell’acqua e dove tutto ha inizio. Ho chiuso gli occhi quando mi ha detto “ti dimostro che non ha peso e non è percepibile al tatto”. Quando li ho riaperti, sul palmo della mia mano c’era una grossa nuvola d’oro.
Con la regia di Mario Giua Marassi, ho realizzato questa intervista per Rai Storia (al minuto 14:54).