Sta per succedere qualcosa di meraviglioso. Manca una manciata di ore. Gotthold Ephraim Lessing diceva che l’attesa del piacere è essa stessa piacere e, in questo caso, è anche la risposta al quesito che anima l’ottava edizione di Leggendo Metropolitano. Il Festival Internazionale di letteratura, che inizia stasera a Cagliari, quest’anno ci fa riflettere sulla ricerca della felicità.
Lo scopo che anima il mondo si raggiunge con impegno, pazienza e dedizione o la ricerca è un’inutile fatica, perché la felicità arriva per caso come una giornata di Sole o una stella cadente? La felicità è questione di virtù o di fortuna?
Il primo dei settantadue ospiti che ce ne parlerà è Bill Clegg. Tra gli alberi secolari dei Giardini Pubblici, il grande scrittore americano tra poche ore attraverserà l’intricato inferno in cui si è snodata la sua vita quando era tossicodipendente, per ricomporre il mosaico di un’esistenza oggi pienamente felice. Le strade che la vita ci pone davanti sono tante – dice – a volte troppe, ma a volte nessuna. Come procedere? Cosa scegliere? La risposta è capire dove vogliamo essere diretti.
E io, che vivo il piacere dell’attesa dell’inizio di questo Festival che per cinque giorni mi farà fare un viaggio astrale, non solo penso che Lessing avesse ragione, ma anche che a questo piacere arrivi dopo un viaggio lungo e faticoso. Dopo aver orientato la mia vita con scelte, rinunce e fatica, nella precisa direzione che ha prodotto una concatenazione di eventi che tra poco mi porterà a sedermi precisamente lì, sul prato sotto le mura medievali della mia città a godere dell’ascolto di queste grandi menti. La felicità è quindi frutto di dedizione. Ma la virtù, c’è da dire, è anche il massimo delle fortune.
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Cosa sia questo festival l’ho raccontato in questo articolo
Leggendo Metropolitano: 72 intellettuali spiegano la felicità
Articolo tratto da La Donna Sarda – autrice Cristina Muntoni
Come si raggiunge la felicità? È una questione di impegno o solo una casualità? Per essere felici vale ancora la pena seguire leggi morali come l’onestà in un mondo in cui i principi etici vanno sempre più dissolvendosi?
A questi interrogativi risponderanno a Cagliari dal primo al 5 giugno i 72 ospiti del Festival internazionale di letteratura Leggendo Metropolitano, quest’anno dedicato a “Virtù e fortuna, la felicità a portata di mano”. Ad animare con i loro pensieri la città, dai Giardini Pubblici al Teatro Civico di Castello, saranno ospiti straordinari, come il sociologo teorizzatore della “Società liquida” Zygmunt Bauman, che è considerato uno tra i più grandi pensatori viventi, il premio Nobel per la medicina Timothy Hunt, il grande scrittore londinese Ian McEwan, l’antropologo francese Marc Augé, ideatore del concetto dei “non luoghi”, il sociologo americano George Ritzer studioso delle “cattedrali dei consumi”, ovvero fast food e centri commerciali, che risponderà all’interrogativo «Si può comprare la virtù?».
Quali altri ospiti centreranno il tema, lo racconta Saverio Gaeta, direttore artistico della rassegna organizzata dall’associazione Prohairesis e che, in questa ottava edizione, ha ricevuto il patrocinio del MìBACT (il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo), del MAECI (il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale) e del Parlamento Europeo.
Ad inaugurare una programmazione di 29 incontri che spazieranno dalla letteratura alla filosofia, passando per arte, musica, scienza ed economia, sarà, mercoledì primo giugno, lo scrittore americano Bill Clegg, che ha raccontato il suo passato da tossicodipendente e la sua rinascita in Ritratto di un tossico da giovane (ed. Einaudi) e in 90 giorni (ed. Il Saggiatore).
Quali altri sono gli appuntamenti imperdibili?
Leggendo Metropolitano è una delle manifestazioni culturali più significative di Cagliari e il presidente dell’Europarlamento Martin Schulz ha espresso “grande apprezzamento da parte del Parlamento europeo” per la capacità della rassegna di “promuovere una cultura europea sostenibile senza frontiere”. Tuttavia, la rassegna incontra ogni anno qualche ostacolo per svolgersi nel luogo in cui è nata: Castello.
Quest’anno, ad ospitare gli scrittori, gli scienziati, gli economisti e i filosofi del festival, oltre ai 94 volontari che lo rendono possibile, saranno principalmente i Giardini pubblici. Uno spazio oltre le mura del quartiere medievale. Dislocare la manifestazione dalle strade e dalle piazze con cui ormai si identifica, significa snaturala. Nella speranza che le istituzioni dedichino definitivamente il cuore di Castello a questa manifestazione, queste le riflessioni del suo ideatore.